Da un po’ di tempo si sente parlare on line di turismo esperienziale ma, esattamente, di cosa si tratta?
Per Turismo Esperienziale si intende quel tipo di turismo in cui si mette al centro di tutta la vacanza da prenotare, un’esperienza diretta, che sia sensoriale o interattiva, capace di produrre dei “momenti” irripetibili altrove e quindi dei ricordi unici, distinguendosi così dal cosiddetto turismo di massa.
L’esperienza può coinvolgere aspetti che riguardano un certo tipo di località in particolare e di conseguenza, la sua storia, la sua cultura, il cibo, l’habitat, le persone che gli appartengono. Il viaggio quindi come una sorta di storia unica, in cui il viaggiatore è il protagonista e chi crea l’offerta turistica, il narratore/regista.
I vantaggi del turismo esperienziale
Il Turismo esperienziale ci viene incontro in questi tempi di “ristrettezza” di movimento. Non è possibile fare lunghi viaggi ma si possono approfondire e conoscere alcuni aspetti di un territorio, organizzando anche un week-end fuori porta ogni tanto. Ecco quindi che le strutture possono captare questo tipo di esigenza, per rivolgersi al “turista di prossimità” e offrire un soggiorno che sia anche un momento di crescita culturale ed esperienziale per i propri ospiti.
Inoltre, un altro aspetto da non sottovalutare, per chi ha una struttura ricettiva, è quello della disintermediazione. Grazie alla costruzione di un’offerta con soggiorno più esperienza unica annessa, sarà possibile svincolarsi dalle vetrine dei portali di vendita più conosciuti. Distinguersi quindi grazie ad una proposta differenziante unica.
Cosa dovrebbe fare una struttura per rivolgersi al turista di tipo esperienziale?
Sicuramente puntare sulla costruzione di un soggiorno che offra dei momenti unici e irripetibili. Chi punta sul turismo esperienziale, oltre a mettere a disposizione una camera/appartamento per il pernotto, dovrà pensare a qualcosa che possa far vivere all’ospite un’esperienza autentica, che non potrà rivivere allo stesso modo in nessun’altra struttura, che lo faccia immergere completamente in una nuova realtà e farlo tornare “arricchito” a casa a fine soggiorno, anche se si è spostato solo di pochi km.
Chi gestisce la struttura potrebbe coinvolgere i suoi stessi interessi e passioni, legati però a delle caratteristiche uniche del territorio: la musica folkloristica, la cucina tipica locale, lavorazione di una pietra (es. pietra leccese), ecc. o capire quali sono le tradizioni e la cultura del territorio che si possono trasferire agli ospiti con delle esperienze, anche attraverso l’ausilio di altri operatori e gente del posto: artigiani, agricoltori, allevatori locali, pescatori, artisti. I turisti che vivono l’esperienza in struttura potranno condividere, sui propri profili social, foto e post con hashtag creati per l’esperienza.
Quale potrebbe essere una proposta legata al turismo esperienziale?
- Imparare a preparare un piatto tipico del posto insieme, magari coinvolgendo gente locale e dopo aver provveduto anche alla raccolta (verdure, frutta, ortaggi) o produzione (mungere il latte, preparare formaggi) di alcuni ingredienti
- Fare un giro in barca e avere la possibilità di pescare e mangiare ciò che si è pescato (Pescaturismo)
- Fare un percorso inusuale nelle vicinanze: rafting, trekking, ponti tibetani, andare in bici o mountain bike, northern walking, diving
- Partecipare a dei laboratori artistici con riferimenti alla cultura locale: musica folkloristica, teatro dialettale, poesia e scrittura ispirati, ad esempio, dai luoghi in cui hanno vissuto artisti locali (esempio Recanati per Leopardi).
- Partecipazione a laboratori artigianali: prodotti tipici in ceramica (es. fischietti) o in vetro, ricamo tradizionale, antiche lavorazioni del legno o del ferro
- Partecipazione a laboratori di cultura rurale
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